Published by Algulliver on 28 luglio 2016

Ho perso Lindesnes, ho trovato Owe

Mercoledì 27 luglio sveglia alle cinque, uno snack, una lavata di faccia, subito vestito di tutto punto per uscire in mare in Norvegia a pescare, chi l’avrebbe detto. Infatti arrivo in rada a Lillehavn (foto sotto) e trovo Owe che sta dando pezzi di merluzzo da mangiare a dei pescioni di sette otto chili ciascuno dentro il mare, trattenuti da una rete. Owe mi guarda privo di espressione e mi dice che il mare è troppo agitato per uscire a recuperare le reti e che dunque, si resta all’asciutto.

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Scopro di aver tradotto male la sua età, ieri, perché Owe ha novantanni. Sì, avete letto bene: 90 a novembre! Il segreto della sua longevità? “Mangio pesce da sempre”. Io penso che sia anche la sua genetica ad averlo favorito, però è indubbio che mangiare molto pesce (nel senso di mangiarlo al posto della carne) deve avere qualcosa a che fare con la longevità di popoli come i giapponesi, gli scandinavi, i greci. Una volta anche noi italiani consumavamo molto più pesce (azzurro, quello meno buono, meno costoso, ma altrettanto nutriente), adesso invece con ‘sta mania di importare le abitudini americane, mangiamo tanta troppa carne (e le conseguenze sulla salute si vedono).

Owe si aspettava di vedermi deluso, ma la mia faccia deve averlo rassicurato così mi invita ad entrare nel suo rorbur, la tipica casetta-laboratorio del pesce, verniciata di rosso mattone, a due inciampi dal mare. Dentro ci sono due poltrone di velluto rosso (!!) a pochi metri da secchi di pesce, ami e reti…me vien da ridere. Invece quasi piango a sentire la storia della vita di Owe, una storia fatta di fatiche, fame e stenti.

Crediamo solo noi italiani sconfitti di aver patito la fame dopo la guerra, ma anche i norvegesi, in teoria dei vittoriosi, dopo la guerra hanno visto le marine del sud, compresa questa di Lindesnes, spopolarsi, con migrazioni forzate verso nord, per mera sopravvivenza. E poi anni e anni di vita imbarcato su navi. E naufragi, e resurrezioni. Ragazzi ! il marinaio senza nome, uno di quelli a cui i norvegesi, gli irlandesi, gli inglesi, gli olandesi dedicano monumenti su monumenti, io ce l’avevo davanti agli occhi.

Owe-

E così quando stamattina, giorno 5, sono andato a trovarlo a casa sua, Owe era rilassato sul divano a godersi l’inaspettato sole. Deciso gli ho chiesto se lui e suo figlio potevano accompagnarmi in barca a nuotare da Lillehavn fino a…dove si riusciva. E lui, sempre inespressivo: “Non ho tempo. Oggi alle due andiamo a recuperare le reti, vuoi venire con noi?”. Ho capito Owe. Avrei voluto dirgli che sarei venuto molto volentieri e che anzi, quel pesce lo avrei anche mangiato con loro, la sera. Invece no, non mi è venuta. “Allora vado a Oslo, Owe, ci vogliono quattro ore ed è meglio che arrivi entro stasera”. “Ci metterai sei ore”. Infatti.

 

E così, consultandomi telepaticamente persino con il mio personal guru, ho preso la decisione di annullare il periplo di capo Lindesnes: troppo poco tempo per trovare qualcun altro disposto a seguirmi, e da domani di nuovo pioggia e vento fino a sabato. Vado avanti, vado ad Oslo, poi si vedrà.

Comments

  1. bruno rock
    30 luglio 2016 - 00:36

    Ciao Albert! ..ti sto seguendo..È fantastico quello che stai facendo! Continua ad emozionarci!

  2. algu
    29 luglio 2016 - 21:16

    grazie siete troppo buoni. I vostri commenti sono il mio modo di portarvi con me anche se questo viaggio è volutamente solitario. Un abbraccio

  3. aspi
    29 luglio 2016 - 13:01

    Però fossi stato in te una pescatina…..quando mai ti capiterà…e poi con Owe .non con Nostromo de Rio mare….

  4. aspi
    29 luglio 2016 - 12:58

    Bellissima la storia di Owe….hai una buona penna….bravo ti invidio…non scrivo così bene…..certo che 90 anni….qua è meglio mettarse a cefai sgombri passare(quee de mare) e cambiare il nostro regime alimentare…..hanno ragione loro i vickinghi….meno tori più bisati….ciao vecio

  5. Patty
    29 luglio 2016 - 11:08

    Così Alberto hai trovato un tesoro : questo Owe valeva la pena di essere incontrato e di arrivare fino a lì! Quanta ricchezza nelle persone!
    Leggerti è come leggere un libro di avventure oppure un’avventura impossibile di Paperino … Non sto scherzando, ma viaggiando e scoprendo tu luoghi e persone speciali io mi ritrovo a farlo con te … Le tue parole e le foto non lasciano spazio ad interpretazioni … Sono esperienza fatta realtà.
    Continua Alberto … Sei un uomo fortunato .
    Se anche il periplo non sei riuscito a farlo … Il progetto ti sta riservando meravigliose sorprese … Noi dall’Italia Mediterranea ti seguiamo ….

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