Published by Algulliver on 29 luglio 2016

Da Larvik a Oslo: viaggio a ritroso nel tempo

Prima di Oslo però c’è Larvik, la città natale di Thor Heyerdahl (Giorno 6).

panorama Larvik

Esco dalla E18 e vado fino al lungomare, splendido, pieno di verde e di locali e trovo il monumento che la città gli ha dedicato, una scuola a suo nome e in rada scopro una ricostruzione in scala ridotta della zattera Kon-tiki, ormeggiata a una decina di metri dalla riva e poi, sontuosa, la Thor Heyerdahl Kiel, un tre alberi di trenta metri di lunghezza, in legno, appartenente alla fondazione tedesca a lui intitolata. I marinai sono tutti giovanissimi, in divisa…uno spettacolo.

monumento thor_rid

Resto lì inebetito a sorseggiare una birra, la prima da dieci giorni…ero ragazzo quando pensavo che un giorno sarei venuto qui a vedere il luogo da cui l’epopea di Heyerdahl prese inizio. E’ passata ‘na vita, ed eccomi qui, un ciclo si sta chiudendo.

Giorno 7. Ad Oslo hanno dedicato un’intera penisola, dove peraltro risiede anche la famiglia reale norvegese, ai musei. E’ quella la mia prima destinazione odierna: il Kon-tiki Museet, cioè la fondazione voluta da Thor Heyerdahl e da Knut Haugland, dove sono conservati tutti i documenti, i reperti e le imbarcazioni originali delle traversate oceaniche del buon Heyerdahl: il Kon-tiki appunto, il Ra II del 1970 e il Tigris del 1977.

collezione entomologica fatuhiva 1937

la collezione entomologica di Heyerdahl a Fatuhiva, 1937

la mappa_rid

la mappa del viaggio del Kontiki

kontiki_rid

prua e poppa del Kon-tiki

la poppa del kontiki_rid

Sono rimasto oltre due ore a visitare l’allestimento, in particolare ho letteralmente “scansionato” il Kon-tiki perché dopo averlo tanto immaginato da ragazzo, ora ce l’avevo lì davanti ai miei occhi. Il ciclo si è chiuso caro Algu.

academy awards 1951 come miglior documentario

oscar 1951 miglior documentario

Il Museet ha ovviamente un’area gadget ma discreta e non aggressiva ricca di dvd e libri in norvegese, inglese, tedesco. Tra gli autori dei saggi e delle rivisitazioni, almeno tre, due norvegesi e uno tedesco, dichiarano apertamente di essere rimasti affascinati da ragazzi dalla lettura del Kon-tiki. Come me dunque, e questa constatazione mi ha reso ancora più soddisfatto della mia presenza in quel luogo. Il guestbook di cento pagine finite partiva dal 22 luglio: alle 12 era strapieno, compresa una comitiva di messicani con tanto di guide. Che dire…

Comments

  1. aspi
    1 agosto 2016 - 23:23

    Sono ogni giorno a cavallo del tuo blog…..ed è un bel cavalcare senza dubbio….certo realizzare un sogno come il tuo….andare finalmente sui luoghi che sono stati teatro delle imprese del tuo idolo di gioventù deve essere una cosa talmente grande che non riusciresti comunque a descrivere…poi pensa dove eri l’anno scorso….
    e dove sei adesso….caro Algu la ruota gira….mena sta manovella e continua a farla girare….stai bene tu e stiamo bene noi….se vai ancora a Nord…ta-
    .tento agli orsi….ciao

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